XXIX Premio Firenze


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Alessio Baffa Scinelli

letteratura > premiati letteratura

SEZIONE A - POESIA EDITA

PREMIO FIRENZE GIOVANI
ALESSIO BAFFA SCINELLI

per il volume



"LA DIVINA COMMEDIA"
Inferno

(Gruppo Albatros - Il Filo - Roma 2010)

con la seguente motivazione:

Il giovanissimo autore ci presenta un'opera ambiziosa e sfidante, di sicuro interesse letterario, che fa rivivere per stile e registro linguistico i poeti parodici del trecento.
La consueta attualizzazione del poema dantesco diviene una non banale e divertente disamina dei contemporanei, che riesce nel tentativo di accostarsi all'originale per la perizia descrittiva e la capacità allegorica del testo.

La Giuria del Premio Firenze


dal volume: La Divina Commedia - Inferno

CANTO DECIMO -OTTAVO
Sesto cerchio (pseudocos- Parte III)

Il rocciato dei cattivi consiglieri


Felice di lasciare la Franzoni,
passammo gli ipocriti con Virgilio,
per raggiungere, poi, dei paludroni,

e poi dei rocciati, dietro ad un rilio:
una serie di oscure cavernette,
ma quei condottieri bruciator d'Ilio

non scorgevo in mezzo alle fiammette.
Ne vidi bene molte e molte scorsi,
consiglieri dire o di damigette,

che dissero a pacifici e calmi orsi
di fare peccato, senza peccare;
ma in cerca di quei due lo sguardo porsi,

che misero di cavalli a parlare
per distruggere l'armata Troiana
e potersi gioire ed ubriacare.

Nella Divin di Dante sussistare
si potean veder Ulisse e Diomede:
una fiamma a doppia punta bruciare,

la sola che in quel can posto risiede,
e dir di come fecero la guerra,
con quell'Achille, sì veloce piede…

E poi di come qualcun di loro erra,
sfidando i confini impostigli da Dio:
oltre le colonne, contro la terra

datagli da Dio, o tracontatio!
<< Maestro,>> dissi dunque "dove sono
quelli che rivoltan l'animo mio,

ma per l'emozion forte come un tuono,
non per disprezzo nei confronti loro?"
<<Non ti lascio, Alessio, né t'abbandono,

e ti porterò a veder costoro,
che tanto muovon la tua curiosità
e perfino io, pensa, invero li adoro>>.

M'accorsi ch'era di grande vastità
quel gran rocciato, come un labirinto,
ma Virgilio s'orientava per di là.

Così, si mosse deciso e convinto
ed alla doppia fiamma mi conducò,
ed io fui grato a lui e per sempre avvinto.

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