XXXI Premio Firenze


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Grazia Gerosa

letteratura > premiati letteratura

SEZIONE B - POESIA INEDITA

FIORINO D'ARGENTO
GRAZIA GEROSA

per la poesia inedita

"E POI VERRÀ L'ALBA"

con la seguente motivazione:


Ci troviamo davanti ad una lirica esemplare perché testimonia con la poetica autentica e con la scelta delle parole, vissute e sofferte fin nella punteggiatura, la rifioritura dell'autrice da ogni difficoltà del passato per rinascere a nuova luce, come il titolo suggerisce. Il continuo susseguirsi di immagini metaforiche di straordinaria efficacia e la densità del linguaggio adoperato rendono "E poi verrà l'alba" una poesia autentica e completa, perchè animata da una incantevole malinconia, l'unica capace di essere struggente e luminosa al tempo stesso.

La Giuria Letteraria del Premio Firenze



E POI VERRÀ L'ALBA

Specchi abbandonati
vetri infranti
conficcati in mezzo al cuore.
Riflessi, lame taglienti
come parole.
La mia compagna solitudine
mi tende le braccia
come artigli.

Marciapiedi
vuoti e solitari
che si rincorrono
tristi e stanchi
come una scia.
Raccontano passi;
ne scelgo una e gli imploro:
"parla di me"
e forse si saprà di me,
nell'anonima folla
anonima, giù per la strada.

Brandelli d'anima
spaesati,
li raccolgo tutti dall'aria
e li depongo in un cesto
colmo di fiori.
L'anima, la medico e la pugnalo
in un cielo troppo piccolo,
trapuntato di stelle.
Troppe nello stesso angolo del mondo,
che cadono,
scivolano in picchiata
per andare ad annegare
chissà dove.

Urla di rami secchi
protesi verso il cielo.
Ali al vento,
giochi di sabbia
che danza e riposa.
Verdi spazi si vestono
e si mescolano
con i celesti del cielo.
Migrare di volatili
che fuggono il freddo.
Vola leggera
una rondine nera:
non me ne sono accorta
ma è già primavera!

Non parlo di gabbiani
già tanto raccontati,
ma di una tortora
che canta nella pineta.
Ombra su ombra,
dove non esiste calura
ma solo il largo spazio alla vista
dei miei occhi sulla radura.

Poi il profumo è solo pace:
profumo della terra bagnata
che mi assale,
in questo viale alberato
che vorrei non finisse mai.
Profumo intenso di viole,
mi sposto piano
e vedo il sole.
Penso "tristezza, ormai sei finita".
Lì una strada
Ed io m'incammino piano
verso la vita.

Dolce la sera,
scivola via il giorno
nella mia testa sul cuscino
già pronto ai sogni della notte.
È tornata un'altra estate,
è tornata sulla pelle.
Sorrido finalmente. E così sia,
mentre aspetto la notte
piena di stelle,
poi verrà l'alba.
Verrà l'alba e sarà mia.

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