Rigacci Maldola - XXXVIII Premio Firenze

XXXVIII Premio Firenze
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Rigacci Maldola

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SEZIONE B - POESIA INEDITA

FIORINO D’ORO
MALDOLA RIGACCI

per la poesia inedita

LE SERE AL SUD

con la seguente motivazione:

   Nei versi che disegnano “Le sere al Sud” Maldola Rigacci descrive, con immedesimazione personale e complicità emotiva, la composizione (ricca di sfumature) di un autentico quadro meridionale all’ora in cui la luce, di provenienza orizzontale, incide sui muri delle case il languore delle giornate, in coincidenza con quella “malinconia metafisica” che curva i corpi degli uomini, svuota le mente e rabbrividisce l’anima, senza un esplicito perché. E utilizzando un linguaggio figurato, tutto ricamato di metafore visive in fioritura stagionale, senza forzature dialettiche, ella ci confida che le sere al sud della vita «…hanno / le schiene curve / aguzze di antiche vertebre lunari…». Sintetizzando così nel non detto delle percezioni, l’intima geografia del sud del mondo, ove ha un’alta gradazione il termometro delle emozioni ed è più densa la sabbia della clessidra del tempo …

La Giuria del Premio Firenze

  
LE SERE A SUD

Le sere a sud
hanno
le schiene curve
aguzze di antiche vertebre lunari.
È così che muoiono i
giorni
aggrappandosi ai muri caldi delle case,
ai vetri di un grecale luminoso,
a malinconie antiche
di eroi e sirene.
Nascono le sere
due dita di fame sulla schiena
e zittiscono le parole
tutte in bilico
nel crepuscolo sfumato
nuove da inventare,
tutte quante.

Ma alla fine
le vedo
aprire gli occhi
a queste sere troppo dolci,
essere d’azzurro
come te,
diventare luci erranti
fra terra e mare,
diventare di nuovo parole
su te
per te.



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