Gigli Daria
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SEZIONE A - POESIA EDITA
FIORINO D’ARGENTO (ex-aequo)
DARIA GIGLI
per il volume
UNA VISITA A HÖLDERLIN
(Moretti e Vitali Editori - Bergamo 2019)
con la seguente motivazione:
Nel libro poetico “Una visita a Hölderlin”, Daria Gigli si fa lei stessa abitante della leggendaria Torre di Tubinga (Germania) che ospitò il filosofo-poeta Hölderlin, insieme a tutti i fantasmi della follia che avevano preso residenza in lui, e con una scrittura nitida, concettuale, ben nutrita di allegorie, miti e simboli, ella ci porta a rivisitare quello spazio oramai “esistenziale” in altri luoghi d’ispirazione. Nella narratio poetica ben strutturata, l’io hölderliano si moltiplica nell’alterità, senza connotazioni riduttive, in modo che tra le ombre-maschere, le parole-passi e i simboli-sogni, avvenga il disvelamento del vissuto immaginario del poeta, sopraffatto dalle assenze-presenze (certe o presunte) di altri scrittori che ricordano di essere stati dentro la torre. Il tutto prende vita in un’atmosfera lirica e traslucida, ove elegantemente s’insinua la nostalgia della letteratura.
La Giuria del Premio Firenze
dal volume:
Un Dio a volte di notte
mi tiene compagnia,
mi sussurra all’orecchio tutti i tuoi nomi
e poi - un prestigiatore non potrebbe di più –
li trascina giù dentro
a sorsi infocati.
Sottovoce sibila una litania
e pasticcia malinconia in mania,
ossessione in beata visione.
Il teologo, turbato,
ha già pronta una definizione
che pare una diagnosi letale:
trasfigurazione consustanziale!
Ma lui, divelto il chiavistello della notte,
guizza via flessuoso in una maschera di luce.
Solo in certe mattine zitte zitte d’estate
siede su una panca di Borgogna
a masticar litanie,
le mani compunte in grembo
per un dolce scempio
e una cocolla pietrosa
calata fino in fondo
su un volto senza volto.