Colacrai Davide Rocco - XXXVIII Premio Firenze

XXXVIII Premio Firenze
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Colacrai Davide Rocco

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SEZIONE B - POESIA INEDITA

FIORINO D’ARGENTO (ex-aequo)
DAVIDE ROCCO COLACRAI

per la poesia inedita

L’UNDICESIMO COMANDAMENTO-NON DIMENTICARE
Canto I (Storia degli italiani esuli in Istria, Fiume e Dalmazia
nel campo per profughi di Laterina, 1950)

con la seguente motivazione:

L’undicesimo comandamento dell’autore è: “Non dimenticare”.  E come si potrebbe dimenticare la storia degli italiani esuli istriani, dalmati e non solo,  costretti a lasciare le loro case e tutti i loro beni? Il poeta ricorda tutto ciò che hanno vissuto nel campo profughi di Laterina dove erano stati accolti: pochi vestiti, il freddo, la solitudine, la malinconia, i ricordi della terra lasciata.
Attraverso le immagini create dall’intreccio delle parole, ora crude, ora permeate dal sogno della speranza, Davide Colacrai ha il potere di trasportarci nel suo mondo.

La Giuria del Premio Firenze
  
L’UNDICESIMO COMANDAMENTO-NON DIMENTICARE
Canto I (Storia degli italiani esuli in Istria, Fiume e Dalmazia nel campo per profughi di Laterina, 1950)

Avevamo poco con noi – i ricordi della nostra terra
che un giorno ci spingevano a sopravvivere e l’altro ci stringevano e soffocavano
come il filo spinato, un alito di malinconia a soffitto del cuore,
l’unico vestito in attesa nella valigia
un letto fatto di paglia, fil di ferro e qualche coperta
che rendevano le baracche una specie di casa
e l’unica madre per tutte le famiglie
strette le une alle altre come un mazzo di fiori nella mano di un bambino,
e l’odore che ci portavamo addosso,
forte e dolce al tempo stesso,
le cibarie, naftalina e capelli che non potevamo lavare:
l’odore del profugo.

Non avevamo riscaldamento
e gli inverni fiorivano all’interno delle baracche
in una processione di gelo e solitudine
che ci abbracciava in quell’amaro silenzio che saturava la stanza,
fragile come un padre quando deve essere un eroe,
qualcuno si lasciava scivolare nella malinconia e si sentivano increspare le labbra,
altri tremavano nelle loro ombre di notte,
altri ancora non sopportavano il dolore e rinunciavano,
molti mordevano le proprie lacrime
e con Dio come unico batticuore si facevano coraggio,
nonostante tutto resisteva la speranza di vivere per la prima volta
e, con essa, salvare i nostri fantasmi:
il sinonimo italiano.

Avevamo poco con noi – i racconti degli anziani
che fuori, nell’orizzonte perimetrato a un’isola che sanguinava dalla fame,
vedevano il nostro mare

era sufficiente per vincere quella che a volte era vergogna e altre colpa
nel desiderio nostro di sognare ancora.


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