Premessa per il Catalogo Arti Visive del Presidente della Commissione Giudicatrice - XXXVII Premio Firenze

XXXVII Premio Firenze
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Premessa per il Catalogo Arti Visive del Presidente della Commissione Giudicatrice

arti visive
«Cosa è la sofferenza? La sfioro ogni giorno, la ascolto, la vedo negli occhi di chi distrutto da mille terapie cerca ancora delle risposte... la vivo nelle braccia bucate da centinaia di flebo, la respiro tra le medicine che quasi non danno più sollievo... però chi soffre ha sempre il diritto e il bisogno di una speranza... soprattutto se non è lasciato solo... perché la sofferenza più brutta che posso dire di aver visto non è un male incurabile bensì la solitudine nel viverlo... la paura della solitudine crea più sofferenza del dolore...» è il post di una dottoressa, mia “amica virtuale”, una storia vera quella di chi tutti i giorni sul campo misura il dolore grande dell'uomo: la solitudine. Paradossalmente la solitudine viene incrementata dall'uso parossistico dei sempre più invasivi mezzi di comunicazione, a tal punto che quello che conta è la velocità e il consumo delle informazioni. Quanto riposante era un film di qualche anno fa! Addirittura un bianco e nero d'autore, con una bella colonna sonora, con dei fotogrammi godibili e non sparati addosso. Ebbene, oggi si consuma tutto, si consuma anche il tempo, tutto si misura con l'utilizzazione del tempo. Vale la legge dell’audience, del consumismo del tempo e della vita.
Un vecchio Maestro mi disse che la storia che si studia nelle scuole o che si legge nei libri o trasmessa con qualsiasi altra forma mediatica è spesso una finzione di comodo utile a quelli che detengono il potere in quel momento. Quindi si può dire che la storia “ufficiale” non è mai vera ma ha diverse interpretazioni. Vere sono le storie di ciascuno, le “leggende personali” come quella della dottoressa, una storia firmata.
Gli Artisti che si raccontano in tanti modi, linguaggi e tecniche e si mostrano insieme, come nelle occasioni speciali del Premio Firenze, oggi alla XXXVII edizione, ci mettono la faccia a formare un'antologia gia artistica di pensieri ed emozioni destinata a combattere proprio le solitudini. Evviva un quadro dipinto! Evviva una scultura! Evviva un foglio inchiostrato da un torchio! Raccontano la storia di una persona che si racconta servendosi degli strumenti e dei procedimenti dell'arte materiale, quella codificata da sempre. Ecco che ogni artista si fa narratore della propria storia.
Vero è che internet con i suoi social racconta le storie di tanta gente e quante storie raccontano gli artisti mostrandosi anche in internet. Sosterrei infine che il tempo non sia altro che una convenzione dell'uomo nel tentativo misurare l'eternità, ma ogni artista, testimone di creatività e vita, in qualche modo riesce a fermare il tempo nello spazio e nella materia. Un sentito grazie a chi permette la realizzazione di questo Premio Firenze, agli artisti prima di tutto, ai membri della commissione artistica, ai collaboratori tecnici e soprattutto al presidente Marco Cellai, vero motore di questa sempre appassionante impresa.

Riccardo Saldarelli
Presidente della
Commissione Giudicatrice per le Arti Visive

 
 
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