“Roberto è un giovane scrittore che con questa opera ha compiuto, lo possiamo dire, la sua totale maturazione letteraria. All’ombra della giuria del Premio Firenze è cresciuto un virgulto che da bambino prodigio si è fatto poeta. Eppure, a dispetto dell’età, la sua cifra stilistica è già ben riconoscibile: la natura maligna di ispirazione leopardiana, l’attenzione incessante alla caducità delle cose, la ricerca degli insondabili interrogativi dell’essere”.