Ottavio Martini - XXXIV Premio Firenze

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Ottavio Martini

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SEZIONE  A - POESIA  EDITA

FIORINO D’ARGENTO  (ex-aequo)
OTTAVIO MARTINI
curatrice del volume Monica Ciampoli

per il volume



“IL TRAMONTO DEL SOLE E L’ULTIMO ADDIO”
(Stampato in proprio - 2014)

con la seguente motivazione:

“Non una raccolta di poesie ma un vero e proprio libro di poesie, originalissimo nella forma quanto nel contenuto. Si tratta delle memorie di un soldato della grande guerra sul fronte del Carso,  pubblicate postume dalla  nipote che ha ritrovato il suo diario.
Le composizioni, capaci per la loro cruda efficacia, di riportare il lettore tra la terra della trincea, scritte in terzine dantesche rendono ancora più godibile una poesia già di per sé scorrevolissima, che si lascia leggere come un romanzo”.


La Giuria del Premio Firenze

Fino all’Epifani, non fu arrivati
Ordini di partir, per altro fronte
Ma nella sera fummo sconsolati;

Tutte le squadre furono sì pronte
Per l’ignoto a notte si partia;
Ma verso il Carso si volge la fronte,

e la strada migliore si seguia,
Ove trovammo piccoli paesi
Il vero nome non so quale sia.

Chiamo il compagno, con esclamazione;
Andiamo via; feriti non siamo
La morte ce l’abbiamo sul groppone.

E la salita ancora ripigliamo
Col terroe della morte sulla faccia,
Iddio volle, alla trincea arriviamo.

Il cuore mio non avea più traccia
Ruzzola in petto; ‘l respiro aresta
Cede le gambe, ‘l tremito l’abbraccia.

Per breve, la sentivo la mia testa
Mentr’è ridotto, terribil mistero,
Il pensier di morir più non molesta.

Vedo la morte,; mi daria ristoro,
Se scordata un dì, solo m’avesse,
Tornar deriso, mentre io l’ignoro …


Ma cosa penso mai! Se pur vedesse
Non dovrei dubitare sul tu’ affetto
Più caro a me delle pupille stesse.

Distruggiti dal cuor, pensiero infetto;
Ricorda le mie lunghe sofferenze
Con tanto amore mi allietav’ al petto.

Or se sapesse a quali vil sentenze
Son sottoposto: non conosco una
Solo i cannoni mandan, riverenze

Il sol vedo calar, la terra imbruna,
E non mi posso muovere d’un passo;
Sembro inchiodato, ribadita cruna.

Se pria giunga la notte, nulla incasso,
Al mondo perderò ogni speranza
E morirò accanto a questo sasso.
        
 
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