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SEZIONE A - POESIA EDITA
FIORINO D'ARGENTO (ex-aequo)
GIANCARLO GUERRI
per il volume
"COME IL MATTO DEI TAROCCHI"
(Edizioni Lepisma - Roma 2008)
con la seguente motivazione:
Nella scrittura nulla è prefissato e in questo poeta tutto il suo dire si svolge spontaneo senza polvere di rime.
La natura così si fa compagna: misura ansia, incontri con uniformità di cose segnalate, ravvisate… con pudore lessicale di dialettica privata. Un monito gentile, un bisbiglio questo è il caso del poeta che, così come sente traduce, scrive, sa vedere ed è in questa chiave che va letto: nel luogo dove egli si ritrova, si ricrea, si rinnova per altro amore, per altro vivere.
RIPIEGA IL TEMPO Ripiega il tempo su di sé girando a ritroso la ruota. Sacralità della casa, ventre caldo accogliente oscure minacce di dissoluzione. Piena di crolli s'avvisa la fuga, frana di passi, insidie del buio, minaccia l'oscuro che è in noi spiando insperati ardori. La tagliola che ha preso il passero incauto non lo lascerà volar via, lo troveranno nell'alba gelida infreddolito di morte. Ma la vita chiama a sfogliare segreti e ha voce di miele, ti stana dai rifugi precari, ti porta a scoprirti nudo negli occhi turbati di desiderio. E il tempo ritorna sulle strade di sempre smemorato a riaccendere il riso in bocca e il pianto alle ciglia, torna a incrociare le strade, a incrociare le vite e a disperderle senza patire dolore. Ma il gioco non lascia al loro posto le cose e se a notte guardi la luna o senti che la luna ti guarda, posata sul buio, affacciata sull'oscuro vortice, la casa che abiti non sai riconoscerla, bagnata dall'alto di fredda luce, i gatti randagi che accolse son tutti partiti insieme alla piccole voci, alla vita che abiti non sai dare un nome, un emblema. E ascolti col cuore che trema la figlia bambina che prova sul piano a orecchio una canzone. Ma il gioco ha disperso le note del canto e l'eco è solo follia di riprendere il filo. |