XXXII Premio Firenze


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Eugenio Napoli

letteratura > premiati letteratura

SEZIONE B - POESIA INEDITA

FIORINO D'ORO
EUGENIO NAPOLI

per la poesia inedita

HO RAPITO CON GLI OCCHI LE TUE MANI

con la seguente motivazione:

Siamo di fronte ad una poesia commovente per la sua capacitą evocativa e gradevolissima alla lettura come alla rilettura, per la prosastica fluiditą del testo. Metafora delle ingiustizie, dei soprusi indecenti come delle amenitą dei nostri giorni sono le mani dei vari personaggi che affiorano ad ogni strofa come tinteggiati su una tela pittorica, grazie alla delicatezza di una mano ulteriore, l'unica capace di tutto: quella dello scrittore.


La Giuria Letteraria del Premio Firenze


HO RAPITO CON GLI OCCHI LE TUE MANI

Ho rapito con gli occhi le tue mani
che furtive frugavano l'erba
per cogliere i fiori dei campi.
L'indovina ha scrutato le mie palme
al color incerto del bugiardo lume
e una incredula mano
ha porto il soldo alla rugosa attesa.

Ho osservato mille mani smarrite
muovere l'aria in cerca di sostegno.
Ho visto l'anello d'oro
navigare nell'ondoso impasto
del pane mattiniero
e danzare i colorati pennelli
tra le dita macchiate del pittore
sulla ruvida tela.

Mani calzate da guanti
che, rinnovata pelle,
ostentano una classe o una finzione.
Mani baciate, mani riverite,
Mani orgogliose e mani pulite.

Dita frementi di grande passione
solcano la pelle dell'amante
o sfogliano avide un libro
indicano lontane luci,
una fonte, un gabbiano ferito,
la nave all'orizzonte,
ed altre dita muovon le note
lette al pentagramma.

Mani che tolgono
ai ventri dolenti e liberati
piccolissime mani al suon del pianto.
Ho visto mani ansiose
fasciare esitanti
le ferite del soldato.
Ho sollevato indignato lo sguardo
dalle dita obbligate
a premere un grilletto
d'insulse armi.
Ho scorto quelle
dannate del recluso
appese alle inferriate
nella luce accennata della luna.

Mani callose e stanche
reggon la vanga sulla nuda terra,
alzan la falce o allineano i mattoni
sudano alle catene di montaggio.
Mani tiranti reti sulla barca
mani silenti in forma di preghiera,
mani allungate in ombra verso sera,
che mimano i ricordi di una vita,
che esprimono gli sforzi e la fatica
che accennano un saluto di commiato,
a te ragazza che non temi il buio
e ti attardi fiduciosa sull'aia
nella notte argentata dell'estate.
. ,


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