DanielaTerigi
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SEZIONE A - POESIA EDITA
FIORINO D'ARGENTO
DANIELA TERIGI
per il volume
"VUOTO"
(Sassoscritto Editore - Firenze 2012)
con la seguente motivazione:
Al culmine di un percorso poetico ormai ventennale, l'Autrice rinnova con profonda sensibilità l'antica metrica giapponese dell'haiku, già cara all'indimenticabile fondatore di questo Premio, il professor Mario Conti.
Con versi che sono volta a volta segreti sussurrati, sorrisi e lacrime, Daniela Terigi mette a nudo la propria anima lirica come in un cilindro di cristallo nel quale tutti ci possiamo specchiare.
La Giuria del Premio Firenze
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dal volume: "VUOTO"
VUOTO
Ci vuole forza Per scioglier un grande Grumo di vuoto
Apro finestre Aspetto migrazioni Suoni e dei
Bestie e fiori Un caravanserraglio Transita in me
E ti guardavo Come lo facevano Anche le stelle
Dimmi che vuoi Dalle mie pupille Di bosco vivo
Ancora viva Mi sono giudicata In soliloquio
A ben guardare La vita è un pozzo Che si rivela
Acciambellata Dormo come un gatto Sul tuo cuore
Adesso dormo Ma l'amore impera Nella speranza
Ammaliandomi Dentro stelle lacrime Son morta d'acqua
Anche le rocce Talvolta palpitano All'insaputa
Basta del tempo Per piegare con l'acqua Anche la pietra
Aspetterai Per darmi il diluvio Di una vita
C'è troppa storia Cannella e assenzio In fondo a me
C'era l'addio A corrodermi viva Più del silenzio
Cambio destino Il caleidoscopio E l'immagine
Cerco dimora Cielo di funambolo Refolo d'uomo
Chiedo agli dei Di non fare ritorno Dal tu bacio
Chiudo nel cuore Un delfino danzante So d'invecchiare
È quasi luce Stavo sognano pioggia Per non piangere
Hai notizie Di questa pietra viva Che è la vita?
L'alba mi trova Seduta sulle rive Della memoria
Per raggiungerti Mi vesto di zagara E prendo vento
Rimango quieta Così l'esistenza Parla più forte
Tendo il braccio Verso rami in fiore Raggiungo Dio
Tra ciclamini Violette, crocus, lillà I bucaneve
Veglio su di te Nel limbo del respiro Dove esisti
Viaggio sola Da un capo all'altro Dell'emozione
Ultima corsa Di merli in amore Ultima luce
Con tanta storia Ormai non piango più Per scalfitture. |