PREMESSA:
A MARIO CONTI
Caro
Mario,
nella
dodicesima edizione del Premio, anno 1994, Ti esprimevi così, nella premessa
a catalogo: «La dodicesima edizione del "Premio Firenze" è estesa
alle arti figurative: felice decisione approvata all'unanimità dal Consiglio
Direttivo del Centro Culturale Firenze-Europa, organizzatore del concorso...
Firenze, città d'arte, non poteva non organizzare un premio per le discipline
artistiche, e così si è pensato di unirlo al Premio di Poesia che ogni anno,
a novembre, chiude degnamente la stagione dei concorsi letterari italiani»...
Nell’anno
successivo scrivevi: «Nella suggestiva cornice del Salone dei Cinquecento la
voce dei poeti si unisce al fascino del colore, il pregio del romanzo e del
saggio critico alla bellezza del segno e alla meravigliosa plasticità della
scultura»...
Nel
1996, XIV Edizione, dicevi: «Già da tre edizioni il "Premio
Firenze" unisce, unico nel suo genere, la poesia all'arte figurativa, nel
segno dell'unicità artistica... Ma tra poesia e pittura non esiste soltanto
un legame ideale-fantastico e conseguentemente critico, per cui un quadro può
essere definito ricco di poesia ed uno scritto od un componimento in versi
(quest'ultimo, specie se impressionistico: pensiamo soprattutto al migliore
analogista Ungaretti), può essere definito pittorico... Esiste anche un
legame idale-affettivo fra i due gruppi di artisti: i pittori e i poeti. Fra i
quali non vi è differenza che nel mezzo di espressione (il colore e la
parola) ma è una diversità di scarso rilievo, se l'intento è unico, l'amore
per l’arte, e parimenti unico è il risultato: la riconosciuta purezza
dell'arte»...
L’anno
successivo, nell'ultima Tua premessa, dicevi: «In stretta e proficua
collaborazione con il Comune di Firenze e con l'Assessorato alla Cultura e con
l'alto patrocinio del Parlamento Europeo, la quindicesima edizione del
"Premio Firenze" contempla anche le Arti figurative, il cui ruolo
diviene ormai tradizionale, dato anche e, soprattutto, il grande successo
delle passate edizioni. Ed è un successo veramente internazionale, in senso
lato: basta considerare la partecipazione di artisti da tutto il mondo, dalle
Americhe all'estremo Oriente. Partecipazione eccezionalmente quantitativa e
qualificata, anche da paesi europei, attratti dal magico nome di Firenze, città
d'arte»...
Poi,
una tiepida mattina di febbraio del 1998, la Tua parola si è interrotta per
sempre, ma non il Tuo spirito, il Tuo entusiasmo, la Tua freschezza, la Tua
determinazione che ci hanno spinti a continuare questa meravigliosa avventura
che quest'anno è arrivata alla XX edizione. E' stato un crescendo di
iniziative e di nuove attività che ci ha permesso di arrivare fieri a questo
traguardo. Possiamo dire a ragione che la Tua creatura, il Centro Culturale
Firenze-Europa, oggi a Te intitolato, è diventato polo aggregante di attività
artistico-culturali che hanno coinvolto spazi storici fiorentini come il Caffè
Storico Letterario "Giubbe Rosse", che Tu amavi tanto, dove vengono
esposte le opere premiate delle sezioni di Arti Visive e dove, ogni martedì,
si svolgono le famose "chiacchierate" all’interno del Progetto
triennale 1999-2002 di Firenze "Città di Vita".
La
proficua collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Firenze
ha fatto sì che, oltre alla meravigliosa sede del Salone dei Cinquecento,
dove si svolge la cerimonia di premiazione, si concretizzasse l’acquisizione
delle opere prime classificate nelle sezioni Arti Visive, donate dagli artisti
per una loro collocazione.
La
disponibilità e la sensibilità dell'Assessorato alla Cultura della Provincia
di Firenze ha determinato la possibilità di esporre con regolarità
all'interno dello splendido spazio espositivo della galleria "Via
Larga".
Inoltre
si è istituzionalizzata la bellissima serata della "Cena dei Poeti e
degli Artisti" che ogni anno, a conclusione della cerimonia di
premiazione, vede l'unione fra l'Arte e le Istituzioni in un proficuo
compendio di collaborazione e comprensione ideale. Organizzata dal Consiglio
Regionale della Toscana, si svolge nella bellissima cornice di Palazzo
Panciatichi, sua sede.
La
proficua ed amichevole collaborazione con la segreteria e lo staff redazionale
della Casa Editrice de "Il Candelaio Edizioni" ha permesso la
crescita quantitativa e qualitativa della Sezione Arti Visive, fornendo, con
la propria serietà professionale, ogni anno, la realizzazione del catalogo
degli artisti partecipanti, strumento indispensabile per una panoramica sulle
nuove frontiere di ricerca dell'Arte Contemporanea. Inoltre, la visibilità
internazionale dell'attività del Centro è
stata resa possibile dalla costruttiva collaborazione con lo staff
tecnico di "Bottega2000", storico sito internet specializzato per
l’Arte, che, dopo il portale Arten.net, ha ulteriormente allargato la
collaborazione con il Centro, specializzandosi e ideando la società di
Servizi per l’Arte "Arno Art Agency" al cui interno si trova il
"dominio" del Centro Culturale che quest'anno festeggerà il
"ventennale" con un CD commemorativo della sua attività, grazie al
contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze. All'interno del suo sito
internet si trovano anche le mostre virtuali che già da quattro anni
visualizzano i lavori di artisti premiati nelle edizioni XVI-XVII-XVIII-XIX
del "Premio Firenze".
Inoltre,
a riprova della crescita culturale e professionale, il "Premio
Firenze" ha ricevuto l’alto patrocinio del Ministero per i Beni e le
Attività Culturali che si aggiunge a quelli già precedentemente ottenuti del
Parlamento Europeo, del Comune di Firenze, della Provincia di Firenze.
Concludendo,
posso sicuramente sostenere che senza la Tua guida spirituale, caro Mario, che
ci sei sempre stato accanto e che ci hai
splendidamente guidato, non avremmo potuto superare tutti gli ostacoli
che in questi anni abbiamo incontrato lungo il cammino, affermando con
convinzione che l'Arte è necessaria in quanto nutrimento dell'anima e,
quindi, se l'umanità vuole sopravvivere a se stessa, non può prescinderne.
Termino con un brano tratto da una delle Tue ultime liriche: «Solo un pugno
di eroi continua a lottare per salvare la cattedrale morente in un desolato
deserto... E grazie a loro pallidamente la speranza vive».