Premessa del Presidente della Giuria per il Catalogo Arti Visive
Questa XXXIX edizione del Premio ci consegna ancora una dimensione internazionale con una ricca e libera varietà di espressioni artistiche.
In questo breve spazio mi sia consentito spendere alcune parole almeno sul valore fondante della libertà, assicurata in questo nostro progetto di comunicazione dell'arte: libertà di partecipare, libertà di esprimersi in qualsiasi forma e tecnica possibile al netto dei limiti imposti dalla materialità dei tempi e dei luoghi e dal bon ton. Aggiungerei che la libertà totale di esprimersi degli artisti si riflette specularmente nella libertà di pensiero del gruppo di persone che lavorando volontariamente per questo progetto ne sottolineano proprio lo spirito...
Il digitale oggi ci consente di fare un lavoro ubiquitario che in altri tempi sarebbe stato impossibile portare avanti dato anche il sempre più alto numero dei partecipanti. Destinati a confrontarsi proprio in ordine all'apprendimento ed alla trasmissione dell’arte in un progetto come il nostro, nella sua semplicità e per la sua capacità di offrire verifiche esperienziali, gli artisti possono trovarsi in una vetrina permanente, ancorché virtuale, che offre loro, con libertà di espressione, possibili occasioni di confronto oltre a trasformarsi, volendolo, in strumento di lavoro e di memoria grazie ai loro materiali presenti nel cloud.
A mio avviso proprio l'arte, anche quella che definirei totalmente libera, quella che noi proponiamo, può riempire alcuni vuoti mentali e spirituali che questa indefinibile società ci regala e diventare una pausa nella narrazione di guerre e calamità varie.
Gli artisti che si raccontano in tanti modi, linguaggi e tecniche e si mostrano insieme, come nelle occasioni da noi offerte col Premio Firenze, ci mettono la faccia a formare un'antologia artistica di pensieri ed emozioni e forme destinata a combattere proprio le solitudini... e taluni vuoti:
Evviva un quadro dipinto! Evviva una scultura! Evviva un foglio inchiostrato da un torchio! Evviva pure nuovi tentativi tecnici con materiali diversi e azzardate sperimentazioni, magari orecchiate da quegli artisti che vengono oggi proposti dal sistema come veri e propri brand.
Ringrazio dunque tutti gli artisti partecipanti associandomi alla soddisfazione del Presidente Marco Cellai che con attenzione ha anche seguito i lavori della giuria che mi onoro di rappresentare e che ringrazio per aver raggiunto brillanti ed equilibrate sintesi. Infatti, quando riusciamo ad intercettare nelle opere presentate qualche valore oggettivo dal punto di vista degli equilibri formali e dei contenuti più o meno dichiarati, riteniamo svolto il nostro non facile compito.
Ci siamo ancora una volta collegati in teleconferenza per poter garantire sempre la continuità del lavoro che in realtà si è svolto a distanza nella sua quasi totalità durante tutto l'anno. Alla teleconferenza ha voluto assistere il nostro Presidente al quale dobbiamo ancora una volta l'esito di questo progetto che sta portando avanti in un'ottica valoriale e di libertà espressive.
Riccardo Saldarelli
Presidente della
Commissione Giudicatrice per le Arti Visive