Fiorenza Perotto - Premio Firenze 2022

XXXIX Premio Firenze
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Fiorenza Perotto

SEZIONE B - POESIA INEDITA

FIORINO D’ARGENTO ex-aequo
FIORENZA PEROTTO

per la poesia

LE LUCI

La trilogia che l’autrice ha presentato al Premio Firenze, è pervasa da una profonda malinconia legata all’ineluttabile dolore verso il prossimo, sia esso il barbone sotto il cartone, l’amica malata, la donna costretta a vendere il proprio corpo o l’emigrante emarginato.
Nonostante tutto ciò, la poesia premiata, sintesi tra visione onirica e realtà, si apre alla luce dell’alba di un nuovo giorno, rinascita dopo le tenebre della notte.

La Giuria del Premio Firenze
"LE LUCI"

" Non si può toccare l'alba
se non si sono percorsi
i sentieri della notte"
(Khalil Gibran)

Mi alzo da questo letto
di cupi pensieri e m'incammino nella notte
perdendomi lungo il sottile crinale
che confonde il sogno con il reale.
Immagino quiete
dietro chiuse persiane,
figure eteree su ballatoi antichi
in cerca di pace, battiti magici
in amorini alati, voli di farfalle in carte
mulinate dal vento, l'acqua di una fontana
il liquido di mia madre
per nove mesi a cullarmi.
Una vita ai margini o chissà per scelta
sotto un cartone, un corpo in vendita,
forse altrove il suo cuore, barcollano
respiri prigionieri
di felicità illusoria, vera a farsi
speranza, la risata di un Joker che in realtà
è pianto, sorride benevola Maria
nel tabernacolo all'angolo. Non ho paura
delle ombre, dei rami nudi protesi quasi
mostri a ghermire, delle bifore, occhi oblunghi
a inquisire, non temo tonfi, fruscii,
vicoli sconosciuti, il male, ci sono le luci,
mi coccolano, mi proteggono, mi accompagnano
dov'ero avvolta da tenebre, a incorniciare
i miei sogni di neve.
Una luce bianca
su disciolte oniriche visioni,
mi sorprende l'alba.


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