RISVEGLIO
Te ne andasti con passo
silenzioso,
un bacio, un
sorriso
già l’avevi dato.
Stordita,
in un tempo
per me oscuro
-sempre ti cerco e
frugo nella mente
per una tua parola
od un insegnamento -
mi sono arrovellata sul
perché
di questa amputazione.
Ma la morte del vecchio
e la nascita
del nuovo
sta nel ciclo eterno.
Ora vedo che il giorno
ha preso il posto
alla notte
nella sua continuità fedele.
Non c’è frattura,
non c’è separazione
e questo figlio ti
porta dentro.
Oggi prende senso
quello che tanto tempo
fa accadeva.
Ma son trent’anni, tre
secoli o tre giorni?
Il tuo risveglio è in
un giovane corpo.
Porta te in sé e
ancora non lo sa.
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